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DISCOGRAFIA Mundus
Imaginalis |
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partecipazioni |
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progetti |
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2000
Jasad
B / CNI
In
copertina: "Ichtus"
(Iêsous
Christos Theou Uios Sôter)
olio
su tavola di I.Vacalebre
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Balla
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L'Anciulu
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Festa
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Androgino
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Ciclo
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Non
toccate
gli
Angeli
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U
lupu e a luna |
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Trova
l'oro
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Angeli
e pastori
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...ho
visto un mondo di luce dove
presenze gioivano... luogo
dell'anima... isola
incantata... abbandonati,
potrai arrivare... |
Distraendoci
dalla realtà che circonda, staccando la mente che tutto analizza e tutto
vuole spiegarsi e spiegare; abbandonandoci,
così come qualche volta capita quando l’occhio si incanta e si sofferma
assente in un punto, senza capire di questo alcun significato, allora è
possibile entrare in un mondo che è pur sempre presente, ma che non ci si
manifesta se non con una speciale predisposizione d’animo.
...La
necessità di un viaggio in quell’intermondo sospeso tra cielo e terra,
dove non c’è né spazio né tempo, e dove la ragione si smarrisce.
Ci
vengono incontro, aiutandoci in questo meraviglioso viaggio, usi e
tradizioni, che affondano le loro radici nel mito.
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Hanno
collaborato con il trio Isola: Kiko Fusco - tastiere Totò Oteri - tastiere e pianoforte Cristian Longobardo - chitarra synth Maurizio Muscolino e Christian Gravina - cori Daniele Grasso - basso elettrico, campionatori
Musiche:
N. Rustica, I.Vacalebre, G.Crispino
Testi:
I. Vacalebre
Arrangiamenti:
N.Rustica, I.Vacalebre, G.Crispino, T.Oteri, D.Grasso (4, 7,9)
Kiko
Fusco (1, 2, 3, 5, 6, 8) Registrazioni:
Magic Room Recording Studio (Messina) - D.Grasso e F.Camusi Indye
Sound Studios Realizzato
e missato da Kiko Fusco per Ludos Masterizzato
da Fabrizio De Carolis In
"Balla" ha suonato la Banda di Salice (Messina), diretta e
orchestrata dal M. Nicola Gullì Su
"Angeli e pastori" ha collaborato il Prof. S.Rizzuti Prodotto
da Jasad
B e Compagnia nuove Indye
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APPROFONDIMENTI |
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introduzione |
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Festa |
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Introduzione
Se
per un attimo ci si distrae dalla realtà che ci circonda riuscendo a
staccare la mente che tutto analizza e tutto vuole spiegarsi e spiegare;
se
ci si riesce ad abbandonare, così come qualche volta capita quando
l’occhio si incanta e si sofferma assente in un punto, senza capire di
questo alcun significato, allora è possibile entrare in un mondo che è
pur sempre presente, ma che non ci si manifesta se non con una speciale
predisposizione d’animo.
Questa
è la posizione del bambino, ancora legato alla sua condizione prenatale
che via via, man mano che cresce, condizionata da convenzioni ed
educazione, va dissolvendosi.
Ci
resta sempre la possibilità del sogno.
Ma
spesso releghiamo anche questa in un ripostiglio, in mezzo alle tante cose
inspiegabili che non ci interessano, in questo mondo supertecnologico,
dove le uniche alterazioni della realtà che accettiamo sono quelle del
“fanta-virtuale”.
Ed
allora la necessità di
un viaggio in quell’intermondo sospeso tra cielo e terra, dove non c’è
né spazio né tempo, e dove la ragione si smarrisce.
Ci
vengono incontro, aiutandoci in questo meraviglioso viaggio, usi e
tradizioni, che affondano le loro radici nel mito.
Inizia
la “danza” del Mundus Imaginalis, lo spiritello un po’ svanitello di
Balla, che durante una immaginaria
e farsesca seduta spiritica, in una lingua aliena, ci spinge ad
osservare finalmente quanto amore ci circonda e ci invita ad una danza
gioiosa.
Si
prosegue con emozionanti cacce ai tesori (Trova l’oru) in magici
luoghi in cui, dopo complicati rituali, ti puoi accorgere che il vero oro
è dentro te.
E
poi, angeli mediterranei, assieme ad angeli di altre culture del pianeta,
con divinità pastorali e madonne protettrici dei pescatori, tutti insieme
in una danza cosmica, sulle note di una musica che in alcuni tratti è un
silenzio notturno di una vallata, che si trasforma in un delicato
tintinnio di campanelli ai piedi di gnomi, elfi ed altre mille creature
venute fuori da fiabe e leggende.
Il
vecchio lupo che ulula alla luna (U lupu e a luna) non fa più
paura ai bimbi; forse fa più paura agli adulti il mistero di questa vita,
per questo preferiamo non varcare quella soglia del sogno e rimanere nella
dimensione del “due”, anche se in fondo ognuno intuisce di avere in
qualche parte dentro di sé una saggezza che ci indica il cammino verso il
ricongiungimento (Androgino).
Ed
allora per concludere il viaggio, via con la danza del Ciclo e con
la trasformazione, attraverso il gioco della vita e della morte, in
essenza…
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Festa
Durante
la festa della Madonna del Mare, la suggestione è forte come è forte il
sentimento di fede che pervade i pescatori e le loro famiglie.
Ancora
oggi, come da sempre, alcune comunità vivono esclusivamente di pesca, e
riconoscono le divinità marine come dispensatrici di prosperità, ma ne
temono le ire; per questo chiedono protezione alla Santissima Vergine del
Mare, offrendoLe doni e devozione.
Una
di queste feste si svolge d’estate a Scaletta Zanclea, un paesino in
provincia di Messina, sulla costa ionica, posto sul mare e sotto i monti
Peloritani che in questo tratto scoscendono ripidamente verso il mare.
Anni
addietro, durante questa ricorrenza, una forte emozione ha ispirato il
testo di “Festa”. ...Una notte calda senza luna, un
cielo così buio da non poterci distinguere neanche le stelle, ad un
tratto una scia di fuoco, una moltitudine di genti scende dai monti
verso la spiaggia, recando in mano fiaccole e intonando canti
sacri. Sulla spiaggia, immobile su di una grande barca, la statua della
Vergine, attorno alti fuochi la illuminano. Le folle si accalcano; ad un
tratto un forte boato seguito da un’ovazione, la barca con la Madonna
del Mare si muove lentamente, spinta dai fedeli, entra in acqua, la statua
oscilla maestosa, la si vede scivolare sull’acqua brumosa, mentre emana
un bagliore misterioso. Ora mille barche con lampare e luci colorate la
seguono in una ipnotica processione; il corteo acquatico lentamente si
dissolve, rimane una scia di fiori galleggianti, più lontano un’eco di
silenzio…
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